Un vecchio detto popolare dice: si ingrassa da Capodanno a Natale e non da Natale a Capodanno!

Vediamo quali possono essere i consigli che ci permetteranno di arrivare “quasi indenni” al  6 gennaio.

Nei giorni di festa del 24-25-31 dicembre non mi sento di dare nessun consiglio, mangiate liberamente!

 

I giorni di festa, se saremo in grado di non procrastinare la ripresa delle sane abitudini, non rovineranno la nostra salute e non graveranno sulla bilancia.

I giorni che intercorrono tra le feste sono semplicemente giorni di ordinaria amministrazione, durante i quali non dovremmo indulgere ai peccati di gola.

Eppure dicembre non è così: non ci sarà solo la cena di Natale in famiglia, ma anche quella con gli amici di sempre, quella con i compagni di squadra e quella con i colleghi di lavoro.

Merende, aperitivi: come gestirli?

Come evitare che la somma dei piccoli extra sia di fatto anche più deleteria del cenone di Natale?

Attenti alle quantità di ciò che mangiamo. Assaggiare un biscottino di Natale per cortesia è ben diverso da mangiarne cinque o sei.

Attenzione a non fare troppi assaggi: perderemo il controllo di quanto abbiamo mangiato. In un aperitivo mettiamo sul nostro piatto solo 2 o 3 assaggi, cercando di ridurre il contributo dei farinacei: una pizzetta e qualche oliva, una manciata di arachidi e un pezzetto di parmigiano.

Facciamo attenzione quando l’ingrediente principale sono gli zuccheri o le farine raffinate: l’eccesso di carboidrati semplici determina un maggior appetito senza reale soddisfazione. Limitare il croccante, il torrone, le meringhe, gli amaretti, i crackers, le focaccine, i grissini e i salatini.

Attenzione alle calorie liquide: le bevande zuccherate apportano calorie senza contribuire alla sazietà.

Come comportarsi durante le cene con gli amici, i colleghi, i compagni di squadra?

Evitiamo gli “extra inutili”.

Non lasciamoci tentare dal cestino del pane, grissini e prodotti da forno messi a tavola in attesa dell’antipasto, a cui spesso si attinge mentre si chiacchiera allegramente.

Spesso mentre si aspettano i primi piatti vengono serviti taglieri misti di affettati, salumi e formaggi: facciamo attenzione, perché sono alimenti ricchi di calorie, grassi e sale che potrebbero rappresentare un pasto a se stante.

Se il menù è fisso o se siete ospiti a casa di qualcuno c’è poco da fare: le vostre scelte saranno obbligate. Potrete però chiedere che vi siano servite porzioni ridotte di ogni portata, cosicchè siate soddisfatti senza rinunciare a nulla, ma senza nemmeno appesantirvi troppo.

Se sono previste doppie portate di primo e di secondo, prendetene solo una: apprezzerete di più ciò che state mangiando, evitando di mischiare troppi ingredienti che richiederebbero un impegno maggiore del sistema digestivo.

Se invece avrete la possibilità di scegliere voi le portate, scegliete solo due portate: un antipasto e un primo oppure un secondo possibilmente con un contorno di verdura cruda che attiverà i nostri enzimi digestivi e faciliterà la digestione.

Tenete presente la regola “una sola P a pasto”: pane, polenta, pasta e patate. Se la cena ha previsto un primo, sarebbe bene evitare il contorno di patate o il pane con il secondo piatto.

Scegliere un primo piatto o un dessert, tra i dolci scegliere se possibile, quelli fatti in casa, evitare i dolci a base di panna o latte, che andrebbero ad aggiungere altri grassi saturi ad un pasto già ricco: pannacotta, creme caramel, tiramisù, meringhe.

Poichè sarà impossibile far si che non si abbiano eccessi durante queste cene, cerchiamo di fare in modo che il resto della giornata sia bilanciato.

Facciamo una colazione nutriente ma leggera: evitiamo la marmellata, i biscotti o la fetta di torta, optiamo per pane (meglio se di segale biologico), accompagnato da frutta fresca ed un paio di noci o una decina di mandorle.

A pranzo suggerirei un piatto proteico, per mantenere a lungo la sazietà: un’insalata di legumi, del petto di pollo o del pesce bianco al forno accompagnati da verdure crude che ci obbligheranno alla lunga masticazione, indispensabile per stimolare una sazietà precoce e prolungata.

Proviamo anche a riconoscere il reale segnale della sazietà: chiediamoci se siamo disposti a sostituire il cibo a cui stiamo mirando con una maggior quantità di un altro alimento che abbia però una minor densità energetica. Ad esempio, saremmo disposti a sostituire la fetta di dolce con due porzioni di frutta o il bis del primo con un piatto abbondante di riso bollito? Se le risposte sono affermative, significa che effettivamente la nostra fame non è ancora stata sedata completamente; se le risposte sono negative, avremo coscienza del fatto che  la nostra scelta è condizionata solo in minima parte dalla vera fame.

Tutto questo per prendere coscienza delle motivazioni che orientano i nostri desideri in campo alimentare.

Infine: muoviamoci!

E’ innegabile: la corretta alimentazione, da sola, può fare tanto ma non tutto. Non trascuriamo l’attività fisica: camminiamo a ritmo sostenuto. Ci aiuterà a migliorare il sistema cardiovascolare, a combattere cellulite e ritenzione idrica, a mantenere attivo il metabolismo muscolare, a stimolare la peristalsi intestinale contrastando la stitichezza.

Nel prossimo articolo vi darò qualche consiglio mirato per ritornare velocemente alle buone abitudini alimentari.

Da “ Natale e dintorni” Natural bios.