Molte ricette di dolci tradizionali contengono strutto. Devo proprio sostituirlo con altri grassi?

Lo strutto è un grasso da condimento di origine animale; ricavato dal tessuto adiposo "in esubero" del maiale per mezzo della fusione termica.

La densità energetica dello strutto è ovviamente elevatissima e quasi sovrapponibile a quella di un olio vegetale puro.
Lo strutto ha un alto tenore di acidi grassi saturi.
L’elevata presenza di grassi saturi ha risvolti sia negativi che positivi.
Il risvolto negativo riguarda l'impatto sullo stato di salute. Un eccessivo consumo di grassi saturi contenuti negli alimenti di origine animale può causare un aumento dei livelli di colesterolo nel sangue e contribuire allo sviluppo di patologie cardiovascolari.

Ciò è vero soprattutto se l'eccesso di grassi saturi è associato ad una dieta ipercalorica e ad uno stile di vita sedentario.

L’ aspetto positivo invece interessa il "punto di fumo" dello strutto.

Lo strutto ha un punto di fumo intorno ai 250°C, pertanto risulta essere tra i grassi il migliore in frittura .
Per punto di fumo, si intende il valore di temperatura in cui il grasso inizia a decomporsi ed alterare la sua struttura molecolare.
Oltre che in frittura, lo strutto è impiegato in impasti a base di farine ed acqua; ne sono un esempio la coppia ferrarese (pane), molti prodotti da forno (schiacciate), la piadina romagnola (pane) e nei dolci: zeppole, struffoli, frappe e crostate.

Ricette sicuramente squisite, ma da consumare sporadicamente!